Chiesa di San Tommaso a pochi minuti dall'Agriturismo La Tanca, Berchiddeddu (Olbia)
La chiesa santuario nella struttura oggi osservabile sembra d'impianto seicentesco. L'aula è a tre navate, tre basse arcate a tutto sesto dividono per lato la navata centrale, più larga, dalle laterali. San Tommaso è priva di abside. La copertura è composta da due spioventi, con capriate lignee all'interno. La pianta della chiesa è quasi quadrata. Sul fianco settentrionale è addossato all'esterno un portico architravato eretto a metà Novecento. Tutte le pareti esterne sono intonacate e di colore bianco candido.
La facciata, a capanna, presenta al centro il portale d'ingresso principale, architravato, sul quale in asse sta un piccolo rosone in pietra calcarea realizzato probabilmente nel Seicento. La tradizione locale vuole che tale rosone sia stato trasportato a San Tommaso dalla più antica chiesa di San Lorenzo Creja 'ezza, presso Berchiddeddu, e vi è anche la memoria che tale opera sia frutto di scalpellini giunti addirittura dalla lontana Sassari. Tradizioni a parte, il rosone presenta un buon lavoro d'intaglio, simile a modelli diffusi nell'interno dell'isola e realizzati anche da maestranze locali per edifici di culto e abitazioni private". Il santuario non ha un campanile e l'unica campana, di piccole dimensioni, è collocata nella parte sinistra della facciata, sorretta da due mensole in legno.
Passiamo ora a illustrare l'interno. Il pavimento è in cotto ma di restauro, entrando sulla destra vi è una botola che da accesso alla cripta o tomba comune ricavata sotto il tempio e in cui riposano varie generazioni di Olevà.
Le pareti interne presentano delle decorazioni murali. Nella controfacciata un motivo a piccoli fiori ripetuti e imitante la carta da parati, databile a seconda metà dell'Ottocento; nel primo pilastro della navata sinistra un interessantissimo disegno, elementare, raffigurante una galera del XVII secolo, con alcuni particolari del sartiame e delle figure stilizzate dell'equipaggio (con in testa il sombrero a tesa larga in uso nella marina spagnola allora), un disegno assai importante perché attesta come la gente d'Olevà fosse in contatto con la costa e in particolare con gli scali in cui riparavano a volte tali vascelli: altri decori geometrici meno leggibili sono nei pilastri delle arcate laterali della navata centrale.
Interessanti sono infine gli altari. L'altare maggiore è a barca, realizzato in stucco e con una decorazione pittorica a motivi geometrici e fitomorfi. L'altare dedicato a San Narciso, in testata della navata sinistra, si compone di una mensa in muratura, sagomata a stucco e dipinta, sopra la quale poggia un corpo lo stesso in muratura decorato con motivi pittorici geometrici e al cui Interno è ricavata la nicchia del santo titolare; a sinistra dell'altare un passaggio permette di accedere a un piccolo vano ricavato dietro l'altare come ripostiglio. L'altare della navata destra è intitolato a San Raffaele o Angelo Custode: la mensa è strutturata come l'altare maggiore, ossia a barca, nella parete è ricavata la nicchia con la statua dell'Angelo Raffaele, il tutto ha una decorazione pittorica con motivi geometrici e fitornorfi.
Infine da ricordare vi è il sagrato del santuario, posto su due livelli, divisi dal muro in granito con scalinata realizzato alcuni decenni orsono su interessamento del parroco Don Giuseppe Ruju. Nella parte bassa del sagrato si leva, quasi al centro, la quercia secolare già prima ricordata` e sul limite occidentale, posta in cima alla ripida salita asfaltata che porta al santuario, si leva la casa eretta dalla popolazione locale che serve come appoggio, cucina e riparo per le feste annuali di San Tommaso e San Narciso (quest'ultimo protettore delle campagne).
(Testi tratti da "Berchiddeddu e la Valle d'Oleva'" a cura di A. Ponzeletti, Ed. Taphros 2006)
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